Un viaggio affascinante tra la cultura e la storia in mezzo alle nostre montagne
Le chiese
Elementi fondamentali del patrimonio storico-artistico, le tante chiese disseminate sul territorio rappresentano parte integrante del contesto culturale e paesaggistico, ognuna con le proprie peculiarità.
Molto conosciuta grazie alla sua posizione dominante è ad esempio la Chiesa dei Ss. Martino e Urbano a Pedenosso, così come la Chiesa parrocchiale di Isolaccia, intitolata a S.Maria Nascente, situata nel cuore di Isolaccia oppure la famosa Chiesa di San Gallo, la cui origine è tuttora avvolta in un’aura di mistero.
Ferriere Corneliani
L’industria siderurgica in Alta Valtellina affonda le sue radici nella storia come uno dei più importanti motori dell’economia locale. I primi forni sono attestati nel Bormiese sin dal 1286, precisamente in Valdidentro.
Numerosi sono i resti dei piccoli forni per la lavorazione siderurgica ritrovati in tutto il comprensorio (ad esempio in val Fraele e in Val del Gallo) tra montagne da sempre rinomate per la presenza di vena ferrosa di buona qualità. Di dimensioni industriali l’ultimo forno costruito in zona, quello delle Ferriere Corneliani, “uno dei più perfetti in Lombardia”.
Le ferriere di Premadio, attive dal 1852 e dismesse nel 1875, disponevano di più forni, quattro magli, un laminatoio e un'officina. Si lavoravano fino a 15 tonnellate di minerale al giorno grazie ai 400-500 operai impegnati nel taglio della legna, nell'estrazione del minerale e nella lavorazione e trasporto del ferro.
Tra storia e leggenda
Numerose sono le leggende che ruotano intorno a fatti storici e credenze diffuse in Valdidentro, intrecciandosi tra le rocce e i luoghi suggestivi di questa valle alpina.
Dagli zingari alle streghe, passando per spiriti e demoni, i miti si rincorrono alimentando la suggestione di alcuni luoghi iconici del comune.
Un’ampia e dettagliata raccolta di queste e molte altre leggende dell'alta valle si trova nel libro "Le leggende in Alta Valtellina", a cura di Maria Pietrogiovanna nel 1998.
Scopri alcune leggende locali:
Il Sasso di Scianno: tra zingari e streghe
San Gallo: la chiesa dei morti
La via del sale e del vino
Da Valdidentro nel Medioevo partiva la famosa Via Imperiale d’Alemagna, l’arditissima strada di collegamento con i paesi d’oltralpe. Partendo dall’antica salita di Cancano, era percorsa da un intenso traffico, soprattutto di carovane che portavano in Centro Europa il vino valtellinese in cambio di sale, per essere poi adattata per i grandi cantieri delle dighe di Cancano.
Grazie alle miniere, alla fabbricazione di stoffe, al commercio di vino valtellinese e di sale altoatesino e ai suoi fertili pascoli alpini, la regione attorno a Bormio divenne una delle più floride dell'arco alpino.
La valle di Fraele, dove nel XII sec. era attiva una miniera, era un'alta valle alpina densamente popolata, con altiforni e fonderie, una locanda, la chiesa di S. Giacomo (sommersa successivamente dalle acque del lago artificiale di San Giacomo), una larga mulattiera (torre di Fraele, passo di Fraele o delle Scale) e un dazio.
Recentissimi sviluppi caratterizzano la Chiesa di San Giacomo, i cui resti sono stati ritrovati sulla sponda del lago artificiale, insieme a quelli dell'attiguo xenodochio.
San Giacomo di Fraele: la chiesa sommersa
Il borgo di San Giacomo nella valle di Fraele, con la sua chiesa medievale, ospizio e miniere di ferro, fu distrutto nel XIX secolo e sommerso dalla diga nel 1950.
Nel 2022, i resti emersero grazie a uno scavo che svelò la struttura della chiesa con muri e affreschi. Questa scoperta storica, seguita da scavi nel 2023, ha rivelato dettagli sulla sua costruzione e importanza storica, restituendo valore e consapevolezza al territorio e alla sua gente.