Le ricerche più frequenti
Sulla storica via imperiale di Alemagna, tra Valdidentro e Baviera, sorgeva, a 1930 metri, una fortezza del 1391 con muraglia interrotta in corrispondenza di un valico. Oggi, restano solo le Torri di Fraele, uniche in provincia, testimoniando la struttura difensiva. Le torri a pianta quadrangolare, con muri spessi e senza porte di accesso a livello del suolo, presentano un ingresso in alto per la sicurezza dei custodi, dando al passo il nome "delle Scale".
Definita anche come “strada del vino e del sale” era vitale per i comuni di Bormio, Valdidentro, Valfurva, Valdisotto e Livigno. Nonostante le sfide dei trasporti di un'epoca passata, questi comuni ottennero privilegi e franchigie dai sovrani e feudatari.
Due principali vie, "strade regali", connettevano Bormio al Tirolo: la via di Fraele e quella dell'Umbrail. La prima era sicura in inverno, la seconda più rapida e preferita dai viaggiatori a cavallo.
Le merci più commerciate erano proprio quelle del vino e del sale. Il vino era acquistato in Valtellina per poi essere rivenduto nelle regioni transalpine con un notevole guadagno. Il sale invece veniva acquistato dal Tirolo, nelle saline che si trovavano vicino alla città di Hall, non lontano da Innsbruck e venduto in terra lombarda.
Sia il vino che il sale venivano trasportati da animali da soma, normalmente da una decina di quadrupedi, ed erano caricate con due barili ai lati del basto e un terzo barile più piccolo sopra il dorso. Una “soma”, che era l’unità di misura per ogni genere di merce trasportata da un animale, era di circa 126 litri di vino. In inverno, invece, le slitte trainate da cavalli venivano usate per affrontare le difficoltà della neve e del ghiaccio. Gli operai chiamati "rotteri" lavoravano per mantenere le strade libere da neve e ghiaccio.
Il viaggio fino a Hala per il sale durava dai quindici ai diciotto giorni, passando per Umbrail o Fraele, Santa Maria in val Monastero, Taufers, il Passo di Resia, Nauders, Landeck, Innsbruck e infine Hala. Si trattava di un viaggio davvero avventuroso e non scevro di pericoli: la strada di Fraele, infatti, non era percorsa soltanto da commercianti ma, come risulta da documentazione, anche da pellegrini che si recavano a Roma. Purtroppo chiuque transitasse su tale strada dovevano mettere in conto che avrebbe potuto incappare in briganti o soldatesche poco inclini al rispetto delle persone e delle merci.
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