Le ricerche più frequenti
Quella delle Ferriere Corneliani di Premadio è una storia affascinante
L’inizio
Correva l’anno 1848 quando Luigi Corneliani, gioielliere di Milano, ottiene dal regno Lombardo Veneto la concessione per l’estrazione del minerale dalle miniere della Val Zebrù e di Pedenolo. La Ferriera inizia poi la sua attività nel 1853.
L’estrazione del ferro e la produzione del carbone richiedevano sacrificio e maestria da parte dei quasi 500 operai coinvolti nell’intero processo. Nei periodi di pieno regime del forno, l’impressionante quantità di ghisa prodotta si aggirava tra le 6 e le 8 tonnellate al giorno.
La lavorazione
La produzione della ghisa avveniva all’interno dell’Altoforno, ancora oggi visibile in tutta la sua imponenza. Circa la metà della ghisa (o del ferro) prodotti veniva trasformata in piastre destinate alla vendita; l’altra metà invece era lavorata sul posto, nel grande stabile che sorgeva al centro (oggi completamente crollato). Dai documenti emerge che Corneliani avesse un accordo con il Ministero della Guerra, per la produzione di armi e soprattutto di cannoni.
La fine
L’attività fusoria fu sospesa nel 1875, dopo soli 22 anni di produzione, a causa della grande concorrenza che nel frattempo si sviluppa e inoltre per la scarsità di boschi disponibili per la produzione di carbone. Abbandonate per alcuni anni, le ferriere furono acquistate dalla società Bernina (proprietaria dei Bagni Nuovi e dei Bagni Vecchi) che vi installò la prima centralina idroelettrica di tutta l’Alta Valtellina.
La Ferriera oggi
Negli ultimi anni la Ferriera ha vissuto una seconda giovinezza, che l’ha vista protagonista di numerosi eventi: convegni, mostre, progetti e laboratori con le scuole.
La Ferriera non ha tradito la sua originaria missione: essere una fucina che provi a fondere
culture, sensibilità artistiche e conoscenze storiche per dar vita, ancora una volta, a qualcosa di innovativo e duraturo.
Si evidenzia che al momento attuale l’area delle Ferriere non è accessibile in quanto soggetta ad un’importante opera di riqualificazione, che le consentirà di assumere una nuova destinazione d'uso.
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