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Una delle chiese più suggestive dell'Alta Valtellina, la chiesa di San Gallo domina nella verde piana tra Bormio e Premadio
Tra le mete di culto più suggestive e maestose della zona, la Chiesa di San Gallo ancora oggi nasconde le sue origini in un velo di mistero. La data della sua fondazione e la sua funzione originaria rimangono sconosciute, sebbene le ipotesi più accreditate suggeriscano che potesse fungere da rifugio per viandanti lungo la strada regale di Fraele o, forse, da complesso fortificato o monastero di dimensioni ridotte. La dedica a San Gallo, un irlandese la cui venerazione fu introdotta nella regione bormina per concessione di Carlo Magno nel 775, suggerisce un'origine alto-medievale.
La prima menzione documentata della Chiesa di San Gallo risale al 1243, quando la lontananza e le aspre condizioni invernali spinsero gli abitanti a chiedere che la chiesa fosse elevata a parrocchia indipendente.
Divenuta autonoma nel 1467, la chiesa subì un primo ampliamento nell'agosto del 1480, seguito dalla consacrazione da parte del vescovo di Como, Branda Castiglioni. Nel 1482, su suggerimento del francescano Gherardo Da Casate di Monza, gli interni furono affrescati con magnifiche rappresentazioni a grandezza naturale dei santi Francesco, Antonio Abate e del beato Simonino.
I due altari laterali dedicati a San Carlo Borromeo e alla Beata Vergine, successivamente alla Confraternita dei disciplini, furono demoliti su ordine del vescovo Feliciano Ninguarda durante la sua visita apostolica nel 1614.
Purtroppo, l'imponente ciborio ligneo dell'altare centrale, risalente al XVII secolo, andò perduto dopo che la chiesa perse lo status di parrocchia nel 1833 a causa di trascuratezza.
Nonostante ciò, la maestosità della sua struttura e la sua lunga storia la rendono un patrimonio culturale e religioso di valore inestimabile, in grado di trasportare chiunque in un viaggio nel tempo attraverso le varie sfumature spirituali che si sono susseguite nei secoli.
La Chiesa è aperta e accessibile al pubblico solamente in occasione delle consuete celebrazioni religiose oppure durante le visite guidate organizzate dall’Ufficio Turistico di Valdidentro nel corso della stagione estiva.
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